Prevenzione

La malattia parodontale

Che cos'è e come combatterla in modo efficace

Fase etiologica

Elementi costitutivi del parodonto

La malattia parodontale è una patologia multifattoriale di origine batterica la cui patogenesi riconosce, oltre agli aspetti genetici, quelli comportamentali (ad es. il controllo della placca batterica e del fumo) e sistemici. La parodontite colpisce i tessuti di supporto del dente (gengiva, legamento parodontale, cemento radicolare, osso alveolare) e si manifesta a livello clinico principalmente con i seguenti segni: sanguinamento, ascessi ricorrenti, alitosi, iper-mobilità dentale.

Fase diagnostica

Lo studio del caso si esegue attraverso il sondaggio parodontale, il grado di sanguinamento, l'indice di placca, le forche e recessioni, e il grado di compromissione ossea, con ausilio radiografico se necessario.

Fase chirurgica

Parodontite

La fase operativa consiste nella rimozione meccanica degli agenti patogeni nelle zone supra ma soprattutto subgengivali (tartaro radicolare, cemento infetto, tessuto molle necrotico), in modo da compensare il riassorbimento osseo con la formazione di un “attacco epiteliale lungo”, ove possibile. Questa operazione è chiamata “levigatura radicolare” ed è fondamentale nei primi appuntamenti, per ottenere una buona prognosi. A distanza di 1-2 mesi si rivaluta il caso e, se necessario, si interviene chirurgicamente per ovviare ai limiti della levigatura radicolare.

Fase di mantenimento

È importante sapere che dalla malattia parodontale non si guarisce mai del tutto. Questa è infatti una patologia che alterna fasi di latenza a fasi attive, a seconda del controllo dell'infezione. Il mantenimento periodico consigliato dal professionista, insieme all'igiene quotidiana, sono la chiave per combatterla, mantenendo sotto controllo la carica batterica così da stabilizzare la malattia nella sua fase latente.