FAQ

Alcune domande frequenti

1. Cosa Intendiamo quando parliamo di prevenzione dentale?

La prevenzione orale è l’insieme delle pratiche e dei comportamenti che possiamo mettere in atto per mantenere bocca e denti sani, in modo daridurre al minimo i fattori di rischio e fare diventare familiari tutta una serie di pratiche igieniche, comportamentali e alimentari che sono importanti da sapere.

2. Prevenzione e salute orale nei bambini

Attualmente possiamo fare moltissimo per una corretta crescita della bocca dei nostri piccoli.

Va innanzitutto ricordato che l’igiene orale del bambino deve iniziare fin dalla nascita. La mamma può pulire le gengive del neonato con una garzina bagnata dopo ogni poppata in modo dai mantenere un ambiente orale corretto per lo sviluppo del microbiota che è l’insieme di microrganismi buoni che popolano la bocca e fanno da difensori.

Appena possibile dobbiamo dare al piccolo lo spazzolino e aiutarlo ad acquisire questa procedura fino a quando il bambino non sa sputare va usato un dentifricio privo di fluoro poiché l’ingestione di questo elemento puo risultare dannosa. Dai 24 mesi possimo aggiungere la quantità di dentifricio fluorato pari a un chicco di riso.

Il fluoro è un alleato prezioso per la salute dei denti dei bambini poiché entra nella formazione e nel rafforzamento dello smalto del dente.

Importante per una corretta crescita è quindi una scrupolosa igiene domiciliare. Controlli periodici dal dentista che provvederà ad attuare tutti i presidi necessari, quali la sigillatura dei solchi dei primi molari definitivi, la fluorazione topica in studio e a casa e la valutazione della crescita ossea e ortodontica e consiglierà la valutazione dei movimenti della lingua e della respirazione che sono fondamentali per lo sviluppo dell’apparato masticatorio del bimbo.

3. Prevenzione e salute orale negli adulti

In età adulta va osservata una scrupolosa igiene orale sia domiciliare che professionale e una corretta alimentazione. Molto importante è la riduzione o l’eliminazione del fumo in quanto rappresenta uno dei fattori di rischio principali in particolar modo nelle patologie dei tessuti di sostegno e delle gengive.

Un’attenzione particolare va data ad alcune patologie sistemiche quali il diabete e le malattie della tiroide che sono condizioni che richiedono una maggiore cura e controllo della bocca e dei denti.

4. Quanto è importante per la salute della nostra bocca il cibo?

Il cibo è particolarmente importante per la salute del cavo orale. Sono cibi amici dei denti:

  • Latte, yogurt e formaggi: tutti i latticini sono un’importante fonte di calcio, un elemento indispensabile per la remineralizzazione dello smalto dentale. Inoltre, contengono fosfati e vitamina D.
  • Frutta secca come le noci e semi contengono proteine vegetali che pormettono l’assorbimento e l’accumulo di micronutrienti quali fosforo, magnesio, potassio, zinco e calcio. Mandorte e noci brasiliane presentano il più alto contenuto di calcio, cosi come i semi di sesamo.
  • Verdure a foglia verde: spinaci, broccoli, asparagi e biete costituiscono un’importante fonte di calcio e fibre.
  • Frutta e verdure crude, “detersivi” dentali. Questa categoria di cibi agisce su due fronti: stimolano la produzione di saliva e hanno un’azione pulente.
  • Tè verde che è un toccasana per l’igiene orale in quanto è ricco di catechine, composti chimici con proprietà antibatteriche e di controllo sulle infiammazioni gengivali.

5. Bevande e salute orale

Le spremute di agrumi, come il limone e il pompelmo, oltre a contenere un alto livello di vitamina C,presentano un’elevata acidità che può esercitare un’azione abrasiva sullo smalto.

Tutte le bibite gassate, per via della loro composizione zuccherina, hanno un’azione corrosiva su dentina e polpa cosi come i succhi di frutta e le bibite energizzanti che contengono molti zuccheri occulti.

Il caffè può iperigmentare i denti visto che contiene tannini.

Il vino, sia bianco che rosso, e in generale tutte le bibite alcoliche, diminuiscono la produzione di saliva che è l’arma principale per combattere gli acidi presenti in bocca e responsabili della maggior parte dei danni dello smalto.

6. Cosa sono i test salivari per la prevenzione delle carie?

Prevenzione è attualmente la parola chiave della moderna odontoiatria sopratutto in ambito pedodontico.

Su questo principio che si fonda l’utilizzo del test salivare che misura la sensibilità individuale alle carie,permettendo così di elaborare adeguati e personalizzati piani di trattamento ambulatoriale e domiciliare, igienici ed alimentari.

Questo tipo di prevenzione ad personam viene definita diretta ed è efficace per tutti, ma in particolar modo per coloro che, per motivi diversi, sono a più alto rischio di carie: prima infanzia, adolescenza, donne in gravidanza.

7. Come si usegue un Test salivare per la prevenzione delle carie?

Il principio si cui si basa il test salivare è che la carie è una malattia infettiva, che viene sostenuta da determinati e specifici batteri, presenti nel cavo orale, i quali si nutrono di zuccheri, producendo acidi che intaccano lo smalto dei nostri denti. Di conseguenza è necessario poter conoscere la presenza di questi batteri nella nostra bocca e conoscere la capacità propria della nostra saliva di tamponare quegli acidiprodotti dal metabolismo batterico.

Il test è semplice, indolore e molto sensibile. Il dentista preleva preleva un campione di saliva del paziente, ponendolo su una striscia di coltura da da cui verranno rilevate ed individuate le colonie batteriche presenti nel cavo orale. Questi risultati, uniti a quelli anamnestici e clinici, allo studio del pH salivare, alla presenza di placca più o meno matura e alle abitudini igienico-alimentari del soggetto permettono di classificare il paziente in una delle tre categorie di rischio basso-medio-alto, a seconda della sua predisposizione a sviluppare la patologia cariosa a cui fa seguito uno specifico programma di prevenzione.

8. Cos'è la sigillatura dei solchi?

È oggi considerata una delle armi più importanti di prevenzione.

Consiste nell’applicazione di un sottile strato di resina sulla superficie masticatoria del dente, generalmente il primo molare permanente, e deve essere eseguita non appena il dente è erotto (entro due anni dall’eruzione). Agisce come barriera fisica che impedisce il ristagno di placca e di cibo così da permette una più facile autodetersione salivare e una adeguata igiene orale. Non è necessaria in tutti i bambini.

Esiste, infatti, una quota di popolazione in età evolutiva che, per condizioni di salute orale, corretta igiene domiciliare, buone abitudini alimentari e caratteristiche individuali, come una anatomia dei molari non favorente il ristagno di cibo, non richiede la sigillatura dei solchi. L’opportunità di applicarla, come presidio preventivo fondamentale, dovrà quindi essere effettuata dall’Odontoiatra Pediatrico, dopo una valutazione accurata e globale del bambino.

9. Crescita dei denti decidui

Il tempo di comparsa dei denti, sia per quanto riguarda i decidui, sia per i permanenti è di una variabilità tale che può portare a differenze notevoli, da bambino a bambino questo è solo una caratteristica peculiare dello sviluppo di ogni persona. Il ritardo nell’eruzione di un solo dente o più di uno va sempre sottoposto all’attenzione e al monitoraggio del dentista.

La formazione dei denti avviene già nel feto, intorno al terzo mese di gravidanza. In alcuni rari casi, il neonato può già presentare uno o più incisivi (generalmente inferiori) alla nascita. Di solito i primi dentini compaiono a 6-10 mesi ma il lasso di tempo può essere più ampio, tra i 4 e i 17 mesi, a seconda dei bambini.

Anche il completamento della dentizione da latte, formata da 8 incisivi, 4 canini e 8 molari, può avvenire inperiodi variabili, di solito tra i 24 e i 30 mesi.

La caduta dei primi denti decidui di solito avviene intorno ai 6 anni.

10. Cos'è la fluoro profilassi

Il Fluoro è un elemento capace di alterare fino ad inibire i meccanismi di adesione della placca al dente svolgendo un’azione batteriostatica diretta inoltre si lega allo smalto formando un minerale (fluoro apatite) maggiormente resistente agli attacchi batterici. Si stima che la quantità di fluoro che il nostro organismo acquisisce attraverso gli alimenti non superi il 40% del fabbisogno pertanto è necessario durante la crescita l’uso di dentifricio che contenga fluoro in 1000 ppm. L’indicazione è quella di mettere sullo spazzolino asciutto un quantitativo equivalente ad un chicco di riso fino all’età di 3 anni e poi come un pisello fino all’età di 6 anni.

L’assunzione di fluoro per via sistemica (gocce o compresse nella seguente dose: 0.25 mg al giorno da 0 a 2 anni, 0.5 mg da 2 a 4 anni, poi 1 mg al giorno) va definita in accordo con pediatra e odontoiatra tenendo conto dei dati anamnestici raccolti, del tipo di dieta e dal contenuto di fluoro dell’acqua potabile nella zona dove si risiede. La fluorosi, ovvero il sovradosaggio di fluoro, può infatti determinare importanti alterazioni dello smalto dei denti generando discromie o anomalie di superfici.